Norma UNI 10667-16:2009 Miscele di materie plastiche eterogenee

Norma UNI 10667-16:2009 Miscele di materie plastiche eterogenee 1

UNIPLAST – Ente Italiano di Unificazione nelle Materie Plastiche, ha elaborato la norma UNI 10667-16:2009 – Materie plastiche di riciclo – che la Commissione Centrale Tecnica dell’UNI, in data 5 novembre 2009, ha dato la sua approvazione. È entrata in vigore, facendo parte del corpo normativo nazionale, il 10 dicembre 2009 con ratifica dal Presidente dell’UNI.

La norma definisce i requisiti ed i metodi di prova di miscele plastiche eterogenee a base di poliolefine di riciclo (R- POMIX) provenienti da residui industriali e/o da materiali da post- consumo da utilizzarsi da sole o in miscela con altri materiali, per essere estruse nelle varie forme e/o per produrre manufatti tramite stampaggio ad iniezione.

La norma UNI 10667-16:2009 ha come titolo: Materie plastiche di riciclo – Miscele di materie plastiche eterogenee a base di poliolefine provenienti da residui industriali e/o da materiali da post-consumo destinate a processi di estrusione e/o per stampaggio ad iniezione – Parte 16: Requisiti e metodi di prova.

Norma UNI 10667-16:2009. Miscele di materie plastiche eterogenee

Le miscele di materie plastiche eterogenee previste dalla norma, vengono denominate R-POMIX e sono costituite da una frazione polimerica di materie plastiche a base di poliolefine (contenente eventuali cariche minerali, additivi e pigmenti in esse intrinsecamente amalgamati) in percentuale maggiore o uguale all’85% riferita al campione secco, e da una frazione costituita da altre materie plastiche e/o da altri materiali.

La norma prevede che ogni lotto di R-POMIX sia corredato da una scheda informativa riportante l’origine da residui industriali e/o da post consumo, i trattamenti e le caratteristiche. Questi elementi conoscitivi sono caratteristici per la conformità della Materia Prima Seconda da utilizzare per realizzare i green products, prodotti verdi destinati alla Pubblica Amministrazione dal “GPP Green Public Procurement”.

 

A. Strizzolo